di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio
Coniugare storia e natura è sempre un’esperienza magica, ma non è così facile riuscire a viverla. Prendiamo la storia delle nostre campagne, ad esempio, pensiamo alle tradizioni ormai molto lontane dalla nostra quotidianità, ai racconti dei nostri nonni e bisnonni su come si viveva prima dell’elettricità e dell’acqua corrente: non è per niente facile rivivere quella parte della storia, anche se in fondo è molto recente.
Non è facile perché le cose sono cambiate davvero velocemente, e per molti di noi la vita si svolge in luoghi lontanissimi da quelle campagne. Anzi, in certi casi luoghi un tempo costellati da piccoli paesini e poche fattoria circondate da grandi campi, oggi sono cambiati completamente, trasformati dall’ampliamento delle città, dal passaggio di nuove strade, dalla costruzione ex novo di intere zone residenziali. Eppure quella storia è ancora molto vicina a noi, e quando riusciamo a riviverla ci fa sempre sentire a casa.
La Valle di Šalek è una destinazione dove vivere questa esperienza è facile. Perché basta recarsi in una delle molte fattorie conservate con il loro aspetto originale e adibite a musei etnografici per essere trasportati in un mondo affascinante, agreste, autentico e genuino. Tutte facilmente raggiungibili da Velenje, il principale centro urbano della valle, sono dei veri e propri gioiellini, mete perfette per un’escursione a contatto con la natura.
La fattoria Kavčnik a Zavodnje, ad esempio, è una preziosa testimonianza dell’architettura rurale tradizionale della Slovenia. Circondata da boschi e prati, è anche la custode dell’ultimo affumicatoio alpino rimasto in questa parte d’Europa. Arredata con mobilio originale, permette di viaggiare nel tempo e di imparare a conoscere le abitudini, le tradizioni popolari e i lavori che bisognava svolgere in una fattoria, toccando con mano e guardando da vicino gli strumenti e gli oggetti di uso quotidiano.
La fattoria Gril di Lipje, un paesino molto vicino a Velenje, è un vero e proprio ecomuseo. Anche in questo caso si tratta di un magnifico esempio di architettura tradizionale, e la fattoria è circondata da un giardino di erbe aromatiche e da un frutteto, da varie arnie e da vigneti. Di tutto si prende cura la comunità locale, che contribuisce a preservare la memoria legata alle antiche tradizioni di campagna e all’importanza del legame con la natura. È davvero un museo “vissuto”, spesso infatti ospita eventi culturali ed esposizioni etnologiche sull’agricoltura, l’orticoltura e la produzione di prodotti artigianali.
Da non perdere poi il Mulino Vovk, da cui molto tempo fa la nobiltà del vicino Castello Snake si riforniva di farina. Lungo il ruscello che lo fa funzionare, e che separa la città di Velenje da quella di Dobrna, una volta sorgevano ben tredici mulini. Oggi ne rimangono sette, ma solo il Mulino Vovk ha la macina ancora attiva e in grado di trasformare il grano in farina. Qui si può scoprire tutto sulla macinazione e sulle differenze tra i vari cereali da cui si produce la farina, e si può vivere qualche ora immersi in una tradizione davvero antica e preziosa.
Un’altra tradizione nella Valle di Šalek è la lavorazione della ceramica, e la si può conoscere meglio nel laboratorio di ceramica di Igor Bahor, che un giorno ha deciso di dedicarsi appieno alla sua passione, imparando a padroneggiare i segreti della lavorazione artigianale e imprimendo poi il suo stile personale a ognuna delle sue creazioni. Infine, gli appassionati di antiquariato possono visitare la Blažiš Antiques Collection, che espone veicoli d’epoca.
Visitare le sue magnifiche fattorie e i musei etnografici allestiti al loro interno, è un modo davvero speciale di conoscere la Valle di Šalek e le sue tradizioni; ma è anche una preziosa opportunità per vivere quell’esperienza preziosa che è riscoprire il volto rurale della nostra storia di europei.
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