Zgodbe iz Slovenije

Per l’estate 2020, viaggio nella Prima Guerra Mondiale: il Museo di Caporetto e il Sentiero della…

21.03.2020

Per l’estate 2020, viaggio nella Prima Guerra Mondiale: il Museo di Caporetto e il Sentiero della Pace

Fonte: www.slovenia.info, foto di Jošt Gantar

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Per chi ama la storia, e la natura, esistono destinazioni quasi perfette. Ad esempio l’Altipiano di Asiago, che durante la Grande Guerra fu uno dei più importanti teatri bellici tra l’Italia e l’Impero austro-ungarico: Emilio Lussu lo descrisse magistralmente nel suo celebre libro di memorie “Un anno sull’Altipiano”. Oppure Berlino, metropoli simbolo del XX secolo: dai fasti di capitale del Secondo Reich alla fame dopo la Grande Guerra; dall’effervescenza sotto la Repubblica di Weimar all’atmosfera cupa durante il regime nazista; dal dolore del Muro di Berlino, alla gioia per la riunificazione e il pieno ritorno all’Occidente liberaldemocratico.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Jošt Gantar

E un altro luogo simbolo del XX secolo è Caporetto. In sloveno, Kobarid. Il paese è passato alla storia per aver battezzato l’omonima battaglia, che vide la terribile sconfitta dell’esercito italiano per opera delle truppe austro-tedesche. In quell’autunno grigio del 1917, sembrò che l’Italia stesse per collassare, e che gli Imperi centrali fossero sul punto di infliggere alle forze dell’Intesa un colpo fenomenale. Alla fine l’Italia resse, sul fiume Piave, ma intanto la parola Caporetto era diventata, nella lingua di Dante, sinonimo di “grandissima disfatta”.

Kobarid, nel corso del XX secolo, è stata prima dell’Impero austro-ungarico, poi italiana (a causa del Trattato di Rapallo del 1920, stipulato tra il Regno d’Italia e il Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni), quindi jugoslava, e finalmente, con l’indipendenza della Slovenia nel 1991, slovena. Ecco perché recarsi a Kobarid significa conoscere meglio la storia di un angolo di Mitteleuropa. E grazie al Museo di Caporetto (Kobariški muzej) è possibile approfondire, in modo davvero unico, la Grande Guerra e, in particolare, la battaglia di Caporetto (detta anche Dodicesima battaglia dell’Isonzo).

Fonte: www.slovenia.info, foto di Jošt Gantar

È un museo curato e coinvolgente quello di Caporetto, tant’è vero che ha ricevuto ogni tipo di premio e riconoscimento. Anno dopo anno vi si recano, quasi in laico pellegrinaggio, scolaresche, uomini politici, militari, studiosi da tutta Europa. Ancora, è un museo particolare quello di Caporetto, dato che non si schiera né con i vinti né con i vincitori: domina la consapevolezza morale che siamo tutti quanti esseri umani, e che possono parlare bene della guerra soltanto coloro che non la conoscono. Non c’è elegia, né glorificazione dell’eroismo bellico, né note di romanticismo in questo museo. C’è solo lo sforzo, scientifico ma anche morale, di cercare di raccontare nel migliore dei modi la battaglia di Caporetto, e la sorte degli uomini che la combatterono.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Jošt Gantar

Ma oltre alla storia, a Kobarid c’è anche la natura. Una splendida natura. Il paesino ha la fortuna di trovarsi nella bellezza della Goriška, una delle regioni più belle di una nazione che è stata definita “il cuore verde d’Europa”. Le opportunità per gite nei boschi, per ricaricare le batterie e ammirare paesaggi incontaminati qui non mancano. A coniugare storia e natura c’è la Fondazione Sentiero della Pace, con i suoi percorsi tematici che si snodano tra bunker, cappelle militari, trincee. La Fondazione, istituita nel 2007, include sei musei all’aperto: Ravelnik, Čelo, Zaprikraj, Kolovrat, Mengore e Mrzli vrh. Lungo i percorsi della Fondazione Sentiero della Pace si possono conoscere i luoghi chiave del fronte dell’Isonzo, e con uno sforzo di immaginazione si può vagamente immaginare cosa significasse combattere in quelle zone.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Aleš Fevžer

Una straordinaria attrazione locale, poi, è l’Isonzo, il fiume che nel corso dei secoli ha rubato il cuore a poeti, artisti e letterati (pensiamo solo all’italiano Giuseppe Ungaretti). È un fiume dalle acque color smeraldo, pulite e fresche. Un tuffo nell’Isonzo è una delle esperienze più appaganti che si possano fare in estate.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

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