Zgodbe iz Slovenije

Le visite guidate del Museo di Caporetto tra i luoghi della Grande Guerra

12.11.2022
Fonte: www.slovenia.info, foto di Jošt Gantar

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Andare a Caporetto, delizioso borgo sloveno a pochi chilometri dal confine italiano, è sempre un’ottima idea. Qui si dice addio al traffico e ai palazzoni, e si ritrova una dimensione più tranquilla, vicina alla natura, a dimensione di persona. Si mangia anche molto bene, a Caporetto e dintorni, come del resto accade in tutta la Slovenia. Ecco perché Kobarid (il nome sloveno di Caporetto) è una destinazione adattissima a chi ama i borghi, la natura e la buona cucina.

Naturalmente però, Caporetto è imperdibile anche per gli appassionati di storia. Qui, infatti, ha sede un interessantissimo museo dedicato al cosiddetto fronte isontino, ossia ai combattimenti che, durante la Grande Guerra, infuriarono proprio nella Valle dell’Isonzo e nei dintorni di Caporetto. Non a caso, del resto, l’evento conclusivo del fronte isontino è noto proprio con il nome — carico di significato soprattutto in Italia — di Battaglia di Caporetto.

Fonte: https://www.kobariski-muzej.si/it

Il Museo di Caporetto — Kobariški Muzej in sloveno — è custode di un’esposizione permanente esaustiva, accurata e ideata per raccontare ogni aspetto del fronte isontino (dall’orrore dei combattimenti agli snervanti periodi in trincea, dalla vita nelle retroguardie alle terribili condizioni dei combattenti in montagna, fra ghiaccio e neve). Il secondo piano, poi, è interamente dedicato proprio alla battaglia decisiva, la Battaglia di Caporetto; il materiale espositivo comprende un plastico di ben 27 mq dare ai visitatori un’idea della portata delle operazioni di quei giorni.

Ma dopo aver scoperto l’esposizione permanente custodita dal Museo di Caporetto, vale davvero la pena di partecipare anche a una delle visite guidate del Kobariški Muzej “open air”, alla scoperta dei luoghi della Grande Guerra nei dintorni. Si può scegliere tra diversi itinerari, ognuno dedicato a una parte particolare del patrimonio storico legato al conflitto, ma tutti immersi tra paesaggi meravigliosi.

Fonte: https://www.kobariski-muzej.si/it

Molto suggestivo, ad esempio, l’Itinerario storico di Caporetto. Si snoda per circa 5 km nei dintorni di Caporetto, richiede fra le 3 e le 5 ore e passa per monumenti storici e luoghi meravigliosi. Si parte dal Museo, dopodiché si fa rotta verso il Gradič, dove sorge l’Ossario italiano. Poi si visita il Tonocov Grad, le rovine di un antichissimo insediamento che conobbe la sua massima prosperità in epoca tardo romana e tardo antica, fra il IV e il VI secolo.

Dal Tonocov Grad si raggiunge la riva dell’Isonzo percorrendo un sentiero anch’esso antichissimo, che fu rimesso in sesto dai soldati italiani durante la Grande Guerra. Il sentiero conduce per un tratto della terza linea di difesa costruita dall’esercito italiano, lungo entrambe le sponde del fiume, attraverso trincee e fortini a difesa del passaggio. Passa poi per la forra dell’Isonzo, che fra Trnovo e Caporetto scorre in una gola profonda, fino a raggiungere un passerella di oltre 50 metri che fu ricostruita dal Museo di Caporetto nel 1998 ma sorge dove si trovava anche durante la Grande Guerra.

Fonte: https://www.kobariski-muzej.si/it

A questo punto si arriva a uno dei luoghi più belli e suggestivi della Valle dell’Isonzo: la cascata Kozjak, che cade per una quindicina di metri in un laghetto di aqua verde racchiuso tra le rocce, in una sorta di caverna. Tornando dalla cascata si passa per altre opere di fortificazione realizzate durante la Prima guerra mondiale: un nido di mitragliatrici, un posto di osservazione e anche una caverna che era uno dei rifugi lungo il sistema difensivo circolare. E, soprattutto, si vedono dei panorami incantevoli.

L’itinerario passa poi sul celebre ponte di Napoleone. La struttura originale fu costruita a metà del XVIII secolo, e fu su quella che passò l’esercito napoleonico, determinando il nome del ponte. A conflitto mondiale scoppiato, nel maggio 1915, le truppe austro-ungariche lo fecero saltare, e furono poi gli italiani a ricostruirlo, prima in legno e poi in ferro. Anni dopo, durante la Seconda guerra mondiale, la resistenza istituì sul ponte un posto di difesa dei territori liberati.

Fonte: https://www.kobariski-muzej.si/it

Si può scegliere di concludere l’itinerario con una tappa dedicata al gusto, una visita al Museo caseario del caseificio Planika, i cui squisiti prodotti sono preparati seguendo la tradizione casearia dell’alta valle dell’Isonzo. L’esposizione etnologica mostra strumenti di lavoro e attrezzature, oltre a un interessante documentario e alla ricostruzione di una capanna tipica dei pastori, completa di tutti gli utensili necessari. Qui si possono acquistare il celebre formaggio Tolminc e altre prelibatezze tipiche di questa valle.

Scegliere una visita guidata del Museo di Caporetto è il modo perfetto di coniugare storia e natura, scoperta di luoghi di interesse storico e movimento all’aria aperta. Si cammina fra i luoghi della Grande Guerra, oggi immersi in una quiete incantevole e in paesaggi di assoluta bellezza.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, nè di contenuti terzi.

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