Zgodbe iz Slovenije

Il Museo di Caporetto, meta ideale per un viaggio scolastico

24.02.2023
Fonte: www.slovenia.info, foto di Boris Pretnar

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Si dice spesso, a ragione, che si può costruire un futuro solido solo sulle fondamenta di una buona conoscenza del passato. Ciò vale a maggior ragione per il futuro collettivo di una società, di una nazione, o di un’unione di nazioni. Ecco perché così tante scolaresche, dalla Slovenia, dall’Italia, dall’Austria e altri paesi europei, visitano ogni anno il Museo di Caporetto. In quella cittadina il cui nome sloveno è Kobarid, questo museo racconta ogni giorno uno dei capitoli-simbolo della Grande Guerra, la Prima guerra mondiale.

Si tratta del fronte isontino, che per oltre due anni vide scontrarsi il Regio esercito e le truppe dell’impero austro-ungarico, poi affiancate da quelle tedesche. Il Museo di Caporetto è un’istituzione interamente dedicata alle dodici battaglie che scandirono quei 29 mesi di assalti, cannoneggiamenti, scontri in alta quota e snervanti attese in trincea. E la racconta egregiamente, grazie a un’esposizione temporanea ricca di reperti, fotografie, oggetti personali, lettere, diari.

Fonte: www.kobariski-muzej.si/it

Senza schierarsi con nessuno, ma piuttosto esaltando ciò che accomunò i soldati di ognuno degli schieramenti, dallo sconforto al terrore, dall’incredulità alla rassegnazione, il Kobariški muzej è una meta ideale per un viaggio scolastico alla scoperta di un evento che segna la storia dell’Europa e che, pur essendo accaduto oltre un secolo fa, ha sempre un messaggio e un monito fondamentale da lanciare alle nuove generazioni europee.

Paolo Paci ha dedicato delle belle linee al Museo nel suo libro Caporetto; Andata e ritorno: “Il museo di Caporetto non è un museo della vittoria e della gloria, delle bandiere liberate o calpestate, della conquista e della vendetta, del revanscismo o dell’orgoglio nazionalistico. In prima fila sta l’uomo, colui che ripete ad alta voce, esprimendosi nelle diverse lingue del mondo: Maledetta guerra!”. Le ottime guide del Kobariški muzej, illustrando l’esposizione permanente, fanno un lavoro eccellente nel trasmettere proprio questo messaggio.

Fonte: www.kobariski-muzej.si/it

In effetti, il pilastro dell’esposizione del Museo di Caporetto sono le tante storie personali che si scoprono grazie alle fotografie, ai racconti delle guide, agli scritti lasciati dai soldati. In ognuna delle sei sale in cui è strutturato il museo si possono vedere moltissime fotografie, ad esempio. Scattate proprio durante la guerra, quelle immagini offrono uno spaccato di vita quotidiana al fronte, e permettono ai ragazzi di vedere con i propri occhi ciò che studiano sui loro libri di scuola.

Nella Sala del Monte Nero, ad esempio, si trovano fotografie e reperti del primo periodo degli scontri sul fronte isontino, oltre a un plastico del Krn, il Monte nero, appunto. Con i suoi 2.244 metri di altezza, questa montagna fu l’obiettivo di una complessa operazione degli alpini italiani, a cui serviva conquistarlo per poter proteggere le posizioni sulla riva sinistra dell’Isonzo. La Sala bianca è forse uno dei punti più impressionanti del museo: qui l’esposizione si focalizza sulla terribile guerra in montagna, fra metri di neve, temperature gelide, e orribili temporali.

Fonte: www.kobariski-muzej.si/it

Visitare il Museo di Caporetto è un’esperienza che permette di immergersi nella “normalità” quotidiana di una situazione che di normale non aveva proprio niente, fra combattimenti spaventosi, attese estenuanti, lunghe giornate di lavoro, timore e inquietudine. Per quanto siano accurati è difficile immaginare come potesse essere stare al fronte durante la Prima guerra mondiale leggendo i libri di scuola.

Ecco perché il Museo di Caporetto è un’ottima meta per un viaggio scolastico. Tutti noi abbiamo studiato la Grande Guerra a scuola, ma sappiamo quanto sia difficile, quando si è così giovani, afferrare la portata di eventi simili, immaginare come furono nella realtà e fino a che punto sconvolsero la vita di milioni di persone. Tutto ciò diventa più facile al Museo di Caporetto; tra le fotografie, gli oggetti appartenuti ai soldati, le loro testimonianze e le storie raccontate dalle guide, che a loro volta le hanno ascoltate dai loro nonni, dare un volto umano — stravolto — ai grandi eventi di cui si legge nei libri, diventa molto più facile. E si riceve un messaggio davvero efficace: su quanto terrificante sia la guerra e quanto preziosa la pace.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

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