Zgodbe iz Slovenije

Alla scoperta di un mondo perduto nella magnifica Valle di Lož

26.02.2023
Fonte: www.slovenia.info, foto di Jošt Gantar

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Noi europei abbiamo molto in comune, in tanti sensi. Ad esempio, condividiamo vari aspetti della nostra cultura e della nostra storia, a cominciare dalla vita quotidiana nelle zone rurali. Sappiamo bene che l’urbanizzazione e lo spostamento della maggior parte degli abitanti dei nostri paesi nelle città sono fenomeni piuttosto recenti nella nostra storia, e che per lunghissimo tempo i paesaggi naturali, che fossero di montagna, collina o pianura, sono stati lo scenario della vita di gran parte della popolazione del nostro continente.

Basta ricordare i racconti dei nostri nonni per tornare a un mondo in cui, dove oggi sorgono condomini, strade e supermercati, “un tempo era tutta campagna”. Ma nonostante si tratti di un mondo che esisteva ancora pochi decenni fa, oggi lo sentiamo più che mai lontano dalla nostra vita, che si svolge perlopiù in città. E in effetti è vero che poter toccare con mano quella vita rurale, con i suoi ritmi e i suoi strumenti, diventa sempre più difficile.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Erika Kovačič

Ecco perché le rare opportunità di rivedere con i nostri occhi luoghi come questi, preservati nel tempo, sono davvero preziose. E la bellissima Valle di Lož, così vicina al confine italiano e così straordinaria con al sua natura incontaminata, offre esattamente una di queste rare opportunità. Per molti aspetti, infatti, questa parte di Slovenia conserva ancora l’atmosfera di un tempo, scarsamente urbanizzata e verde com’è.

Nella Valle di Lož c’è una delle densità abitative più basse del Paese, e gli abitanti sono abituati e condividere i loro spazi con tutti e tre i grandi carnivori europei: il lupo, la lince e l’orso. È una destinazione semplicemente perfetta per i viaggiatori appassionati di escursioni nella natura incontaminata, tra grandi foreste e montagne. Ed è ideale anche per chi ha voglia di vivere esperienze uniche e speciali, come una giornata di bearwatching nel bosco.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Tomaž Penko

Ebbene, fra le molte gemme che la Valle di Lož ha da offrire ai suoi visitatori, ci sono anche dei vecchi mulini sul torrente Obrh, due cimeli del passato preservati come testimonianza di quella vita rurale che tanti luoghi d’Europa condividono nella loro storia. Un tempo i mulini erano un punto di riferimento delle comunità rurali perché assicuravano la macinazione dei cereali, e quindi consentivano la produzione di vari prodotti alimentari di base assolutamente fondamentali in un’economia di sussistenza come quella, dove quasi tutto ciò che si utilizzava e consumava era prodotto sul posto e il baratto era ancora la moneta di scambio più diffusa.

Non a caso, nella Valle di Lož come altrove, il mestiere di mugnaio di per sé non esisteva e la gestione di un mulino costituiva un’importante entrata extra per le fattorie. Anche se, com’era ovvio all’epoca, i mulini proprio come i terreni appartenevano a nobili ed ecclesiastici, e i lavoratori erano semplici affittuari. In questa parte di Slovenia la storia dei mulini è molto antica. Le prime menzioni scritte risalgono all’XI secolo mentre il primo nome di un particolare mulino, quello a Koča vas, compare in un documento del 1425.

Fonte: www.loskadolina.info/en/

Le segherie fecero la loro comparsa molto più tardi; per secoli il legno fu tagliato sempre a mano, e in questa parte di Slovenia lo sfruttamento a più vasta scala delle foreste e del legname cominciò solo a metà del XIX secolo, e in particolare dopo l’inaugurazione della “Ferrovia Meridionale”, com’era chiamata la linea ferroviaria che collegava Vienna a Trieste, nel 1857. E proprio a cavallo tra il XIX e il XX secolo, la presenza dei mulini e delle segherie nella Valle di Lož aumentò, tanto che c’erano ben undici fattorie dotate di un mulino e/o di una segheria ad acqua.

Per far funzionare le segherie, infatti, si sfruttava l’energia idrica dei due tratti del torrente Obrh, il Veliki Obrh (Grande Obrh) e il Mali Obrh (Piccolo Obrh). All’epoca le nevicate invernali erano abbondanti e, con il disgelo dei mesi primaverili ed estivi, assicuravano un buon livello dell’acqua nei corsi d’acqua, che quindi potevano essere usati per azionare i macchinari. Non c’era solo l’energia idrica, comunque: più o meno negli stessi anni spuntarono anche le prime segherie a vapore, ad esempio alla tenuta Žagar nel villaggio di Markovec e nel castello di Schönburg-Waldenburg a Stari trg.

Fonte: www.loskadolina.info/en/

Prenotando con un certo anticipo, oggi si possono visitare gli ultimi mulini preservati nella Valle di Lož. Si tratta del mulino di Bajer, un tipico “mulino veneziano” di cui è stato conservato l’intero meccanismo, e il mulino ad acqua di Žaga. Entrambi sono ancora attivi e organizzare un’escursione per andare a visitarli è un’ottima idea per concedersi un piccolo viaggio nel tempo quando si sta andando alla scoperta della sorprendente Valle di Lož.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, nè di contenuti terzi.

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