Zgodbe iz Slovenije

La miniera di mercurio di Idrija, l’El Dorado del Vecchio Mondo

27.04.2020
Fonte: www.slovenia.info, foto di Marko Šinkovec

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

È dalla notte dei tempi che il mercurio affascina gli esseri umani. Nell’alchimia, era una delle essenze primordiali, ed era spesso unito allo zolfo, tant’è che i sapienti del Medioevo parlavano di sulphur et mercurius (zolfo e mercurio); si riteneva addirittura che ogni materia fosse composta, in diversi gradi, da questi due elementi.

E ancora, il mercurio (che come noi sappiamo può avere forma liquida) era collegato alla sfuggevolezza, alla trasformazione. Non a caso, questo elemento era associato ai mercanti, che fino a pochi secoli fa erano i viaggiatori per antonomasia.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Tomo Jeseničnik

Tutto questo ci aiuta a immaginare quale fu lo sbalordimento degli sloveni di fine Millequattrocento quando scoprirono a Idrija quella che si rivelò un gigantesco giacimento di mercurio. Per loro, a differenza che per noi, donne e uomini del XXI secolo, non si trattava semplicemente di un’enorme quantità di un comune minerale, ma di una sorprendente riserva metallifera dalle proprietà quasi magiche.

Sebbene il mistero che avvolgeva il mercurio si sia ormai dissolto, è ancora possibile rivivere un po’ dell’incanto di quel passato non così lontano, e addentrarsi in una miniera che per molto tempo giocò un ruolo fondamentale per l’economia non solo della Slovenia, ma dell’intero impero asburgico.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Samo Trebižan

Qui infatti veniva estratto il mercurio che poi era spedito oltreoceano e utilizzato nelle miniere dell’impero spagnolo, in Perù e Messico, per l’estrazione dell’argento (tramite la cosiddetta amalgama). Ancora, il mercurio della miniera di Idrija era utilizzato per confezionare i cappelli alla moda che le signore dell’alta società acquistavano nelle eleganti boutique di Vienna e altre grandi città.

L’importanza della miniera di mercurio di Idrija è indiscutibile: da essa proveniva oltre il 13% della produzione mondiale di mercurio. E nella storia del mondo, ci fu un’unica miniera più grande di quella di Idrija: quella di Almadén, in Spagna. In effetti, è proprio insieme al sito minerario di Almadén che quello di Idrija è stato incluso nel Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO (in particolare per la sezione Heritage of Mercury). Ancora oggi, sotto alla città slovena si snodano oltre 700 chilometri di gallerie, che talvolta si inabissano fino a ben 380 metri.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Jani Peternelj

Ecco perché quando si visita Idrija non si può non scendere a scoprire anche la parte delle gallerie ancora accessibile, allestita per illustrare la storia, per così dire sotterranea, della città. Si tratta in particolare della cosiddetta Galleria di Antonio (Antonijev rov), sulla quale è incentrato un programma di circa un’ora e mezza che conduce alla scoperta della durissima vita dei minatori.

I vagoni utilizzati per il trasporto del minerale grezzo e dei materiali, le infrastrutture, le gallerie, gli strumenti di lavoro: senza dubbio si tratta di una visita affascinante e istruttiva, anche per i bambini (ammessi purché al di sopra dei tre anni di età). In effetti, i giovani visitatori potrebbero ricevere il saluto di Perkmandelc, il famoso folletto delle grotte…

Fonte: www.slovenia.info, foto di Samo Trebižan

Durante la visita si percorrono circa 1.200 metri e si scende fino a 96 metri sotto terra, ossia a 22 metri più in basso rispetto alla Galleria di Antonio. Una raccomandazione? Non dimenticare un abbigliamento adeguato, anche in estate, perché nell’antica miniera di Idrija la temperatura si aggira sempre intorno ai 13 gradi!

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi

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