Zgodbe iz Slovenije

5 esperienze da fare a Idrija, gemma delle Alpi slovene

31.08.2023
Fonte: www.slovenia.info, foto di Nina Kurnik

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Forse Idrija non è famosa come Lubiana, Maribor o il Lago di Bled, però è una delle mete più belle per il viaggiatore che vuole scoprire la Slovenia. Cittadina di 11mila abitanti, immersa nel verde della regione di Nova Gorica, deve la sua fama in primis alla grande miniera di mercurio che per secoli l’ha resa prospera (a prezzo però degli enormi sacrifici dei minatori, che sgobbavano sottoterra, e delle loro famiglie); il mercurio di Idrija giungeva sino al Nuovo Mondo, dove veniva utilizzato nelle miniere d’oro.

Ma la cittadina non era famosa solo per il suo metallo: celeberrimi anche i merletti che le mogli dei minatori producevano con insuperabile maestria, tanto da creare una tradizione portata avanti con orgoglio anche oggi. E ancora, a Idrija si mangiava (e tutt’ora si mangia) benissimo grazie a una tradizione gastronomica unica, e i paesaggi sono meravigliosi, da scoprire grazie a sentieri e itinerari pensati per escursionisti e amanti della MTB. In poche parole, questa località alpina merita assolutamente una visita.

Ecco cinque esperienze tipiche da non perdere.

  1. Scoprire il Geoparco Unesco di Idrija
Fonte: www.slovenia.info, foto di Luka Kotnik

La Slovenia è il regno degli alberi e dei fiori, e questo è ancora più vero a Idrija. La cittadina sorge tra boscosi versanti alpini ed è a pochissimi minuti da quel tesoro di natura incontaminata e biodiversità che è il Geoparco Unesco di Idrija, 300 km quadrati di patrimonio naturale e culturale attraversati da decine di sentieri escursionistici e itinerari perfetti per la bici. Tra foreste, radure, colline e prati, ruscelli e fiumi, questo luogo è un Eldorado per gli amanti della natura e dello sport, ma anche per chiunque abbia voglia di allontanarsi per un po’ dalla frenesia della città. Una dritta in particolare: dalle montagne di Hleviše, si apre una vista spettacolare della valle del fiume Idrijca e della foresta di Trnovo.

2. Visitare la mitica miniera di mercurio

Fonte: www.slovenia.info, foto di Miha Skrt

Si respira la grande storia, a Idrija. Soprattutto sottoterra, e non è una battuta. Infatti la vecchia miniera, pur non essendo più in funzione, è accessibile ai viaggiatori che vogliono scoprire com’era la vita dei minatori di un tempo, in quella che arrivò a essere la seconda miniera di mercurio più vasta del mondo, seconda solo a quella spagnola di Almadén, nell’arida Castiglia-La Mancia. Il primo passo per scoprire l’antica miniera di Idrija è visitare la Galleria di Antonio (in sloveno Antonijev rov), ricavata nella terra cinquecento anni fa. Vi si accede dallo stesso edificio che usavano i minatori, comprensibilmente dedicato alla protettrice dei minatori, Santa Barbara, e scendendo a 96 metri di profondità.

3. Coccolare le papille gustative

Foto di Tomo Jeseničnik

La cucina di Idrija è, semplicemente, deliziosa. Tra i suoi piatti forti ci sono i celebri žlikrofi, piccoli ravioli richiusi con una forma originalissima, che ricorda il cappello napoleonico (cosa che non deve stupire dato che il generale francese passò da Idrija), ripieni di patate, lardo o pancetta, ed erbe aromatiche. Spesso accompagnati dal bakalca, il tradizionale stufato di montone, sono un piatto che non ci si può assolutamente lasciar scappare e che non è un piatto-simbolo solo di Idrija, ma di tutta la Slovenia ormai. Ottimi, in questa cittadina alpina, anche gli arrosti, gli stufati, le zuppe e i dessert, tutti preparati con ingredienti tipici della zona e genuini. Fare un viaggio alla scoperta della cucina di Idrija è altamente consigliabile e anche facile, basta fare una capatina in uno dei ristoranti e delle trattorie della cittadina.

4. Un tuffo nell’eroismo

Fonte: https://www.muzej-idrija-cerkno.si/it

Nella zona di Idrija la resistenza slovena al nazifascismo fu particolarmente eroica, e ha lasciato varie tracce dei suoi sforzi. Facendo una piacevole escursione nel bosco, ad esempio, si arriva alla Tipografia partigiana Slovenija, un autentico frammento di storia congelato nel tempo. Sembra quasi impossibile guardando quelle casette di legno, apparentemente dimesse e molto ben nascoste in una gola nella foresta, ma qui i partigiani riuscirono a stampare (e poi a far circolare) ben 1,3 milioni di copie del Quotidiano partigiano. I rischi erano altissimi perché le forze di occupazione l’hanno cercata non poco, ma la tipografia fu costruita in pochissimo tempo e rimase operativa per quasi un anno senza essere mai trovata. Al suo interno si possono ancora vedere i macchinari originali che furono utilizzati per stampare il quotidiano della resistenza contro il nazifascismo.

5. Conoscere l’imprenditorialità femminile di Idrija

Fonte: www.slovenia.info, foto di Marko Šinkovec

I merletti sono il souvenir perfetto per chi si reca a Idrija. Ma non si tratta soltanto di graziosi soprammobili. In realtà sono tesori di maestria e pazienza, saggi straordinari di bravura, che testimoniano, con la loro grazia e leggerezza, il lavoro indefesso di generazioni di donne di Idrija, incredibilmente resilienti e creative nonostante vivessero in un mondo profondamente patriarcale. Il luogo migliore per cominciare a conoscerli è visitare il Castello Gewerkenegg, bellissimo maniero rinascimentale che ospita il Museo Civico di Idrija, la cui esposizione permanente dà grande risalto ai famosi merletti delle mogli dei minatori. Che crearono una tradizione a tal punto apprezzata che, nel 1876, Vienna emanò un decreto per fondare una Scuola di merletto proprio a Idrija: scuola tuttora attiva, che ogni anno organizza il Festival del merletto di Idrija.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

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