Zgodbe iz Slovenije

Un viaggio attraverso un’autentica macchina del tempo

10.07.2020
Fonte: www.slovenia.info, foto di Andrej Tarfila

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Ci sono luoghi che, già al primo sguardo, riescono a trasportarci indietro nel tempo. A farci immaginare atmosfere magiche, eventi grandiosi, personaggi epici. E i castelli sono senza dubbio luoghi di questo tipo. Si stagliano contro il cielo maestosi e possenti, e non importa che siano in rovina o in perfette condizioni: guardandoli non si può fare a meno di immaginare i banchetti, le fredde sere d’inverno illuminate solo dalle fiamme nei caminetti, prodi cavalieri in armatura, dame eleganti e spavaldi nobiluomini.

L’Europa è un continente di castelli. D’altra parte non potrebbe essere altrimenti: la storia del Vecchio Continente è costituita da una lunga serie di regni, feudi e potentati, re, papi, imperatori e nobili, e costoro possedevano spesso ben più di un solo castello. Ebbene, il Castello di Lubiana è indubbiamente uno di questi luoghi iconici e spettacolari. Sorge su un colle boscoso in pieno centro città, e oltre a essere un autentico protagonista dello skyline della capitale slovena, lo è anche di innumerevoli storie e leggende.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Dražen Štader

Verso la fine del 1270, ad esempio, il grad fu preso dal re Ottocaro II di Boemia, esponente di spicco della stirpe che regnò sulla Boemia dal IX al XIV secolo, i Přemyslidi, il quale scacciò i signori della Carniola, che lo avevano abitato sino a quel momento. Ottocaro II subì la stessa sorte poco tempo dopo comunque, e dovette cedere il Castello a Rodolfo I d’Asburgo dopo una bruciante sconfitta, nel 1278.

Fra le molte storie ambientate nel grad c’è anche quella che ha dato il nome alla Torre di Erasmo, che un tempo servì da sorta di “carcere di lusso” per Erasmo detto Jamski (che in sloveno significa “della grotta”), il furfante nobilotto che nel XV secolo si fece odiare dall’imperatore per le sue scorribande e capitolò ai soldati imperiali solo dopo aver resistito per lunghissimo tempo al loro assedio grazie a un passaggio segreto dietro al celebre Castello di Predjama.

Il sigillo reale di Ottocaro II. Fonte: Wikpedia, foto di ubblico dominio

E naturalmente, la leggenda più famosa di tutte è quella che per protagonista ha una creatura che Lubiana non dimentica davvero, visto che è rappresentata sul vessillo cittadino (insieme al Castello, del resto): il suo famosissimo drago. Il quale, secondo la leggenda, vive fra le tenebre nelle profondità della terra proprio sotto al grad, dove lo cacciò San Giorgio, che così liberò gli abitanti della città dal terrore dell’enorme bestione.

Ma questi non sono che pochi esempi delle numerose vicende storiche e leggende ambientate nel Ljubljanski grad, che ha una storia affascinante e avvincente alle spalle. E il modo migliore per scoprirla è la visita guidata chiamata “La macchina del tempo”. Un’esperienza completamente diversa dalle solite visite guidate, che permette davvero di immergersi nel passato del castello.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Anže Krže

Si tratta di un percorso suddiviso in sei tappe che coincidono con sei periodi che sono stati importantissimi, sia per il grad che per tutta la città di Lubiana, durante il quale la guida conduce i visitatori attraverso vari luoghi. In ogni tappa un personaggio racconta le vicende del proprio periodo storico attraverso una rappresentazione con tanto di costumi d’epoca. Ad esempio, la visita comincia con l’accoglienza da parte di un soldato romano che, insieme a una misteriosa sacerdotessa, racconta di quando Lubiana si chiamava Emona.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

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